Il monitoraggio sottomarino innovativo che tutela la biodiversità
Il progetto Vongola trasforma il Mediterraneo in un laboratorio d’eccellenza. Sensori, intelligenza artificiale e ricerca multidisciplinare si uniscono per monitorare gli ecosistemi marini e tutelare la biodiversità del Mediterraneo.
Tecnologie all’avanguardia, intelligenza artificiale e ricerca multidisciplinare al servizio dell’ambiente. È questa la mission del progetto VONGOLA – Visual and nOise-eNhanced AI Analysis for Marine Biodiversity MonitorinG, Observation and LeArning – che negli ultimi mesi ha trasformato la dorsale jonica, dallo Stretto di Messina al porto di Catania al Golfo di Siracusa, in un vero e proprio laboratorio sottomarino, dedicato al monitoraggio degli ecosistemi marini e alla tutela della biodiversità.
Un ecosistema di ricerca tra fisica, biologia, ingegneria e IA
Il progetto Vongola è coordinato dal Centro Siciliano di Fisica Nucleare e di Struttura della Materia (CSFNSM), in collaborazione con l’Università di Catania, l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e la startup Nadyr Byte srl, e riunisce fisici, biologi, geologi, ingegneri, informatici e data scientist con un obiettivo comune: sviluppare strumenti intelligenti, non invasivi e altamente innovativi per il monitoraggio sottomarino.
Vongola è iniziato a luglio 2024 e terminerà il 31 ottobre 2025 e ha già raggiunto traguardi significativi che pongono le basi per un nuovo standard nel monitoraggio sottomarino, dimostrando come l’unione tra ricerca e tecnologia possa offrire risposte concrete alla sfida della conservazione della biodiversità.
Installazioni innovative nel cuore del Mediterraneo
Tra i risultati più significativi, Vongola ha messo in campo una rete di sensori e stazioni sperimentali in aree strategiche lungo la dorsale jonica.
Al porto di Catania è stato installato il primo DAS (Distributed Acoustic Sensor) in Europa a fini ambientali. Si tratta di un prototipo di riflettometro ottico, connesso a un cavo elettro-ottico sottomarino dell’INFN e sviluppato da Alcatel Submarine Network. Il DAS, posato a circa 2100 metri di profondità, funziona come una rete di migliaia di “microfoni” che, grazie a una tecnologia laser avanzata, rilevano e distinguono suoni marini in tempo reale, come il passaggio delle navi o le vocalizzazioni dei cetacei.
Il prof. Giorgio Riccobene, referente di questo filone di ricerca all’interno di Vongola (WP2), presenta anche degli altri due osservatori che sono installati: l’Osservatorio NOEL nello Stretto di Messina, è stata realizzata la prima stazione multiparametrica della zona, dotata di idrofono, telecamera e sonda ambientale per il monitoraggio continuo. Nell’Area Marina Protetta del Plemmirio (Siracusa), invece, è stata installata una stazione autonoma a bassa profondità, con telecamera e sensori acustici, che fungerà da modello pilota per future installazioni in altre aree protette.
Dati, AI e nuove prospettive per la conservazione marina
Cuore dell’innovazione tecnologica del progetto Vongola sono gli algoritmi di intelligenza artificiale e le tecniche di computer vision, ‘allenati’ per riconoscere e classificare i dati raccolti.
L’enorme mole di dati acustici e visivi raccolti viene analizzata in tempo reale e identificati con una risoluzione mai vista prima e supportano in modo efficiente operazioni fondamentali come il riconoscimento e la classificazione di suoni, distinguendone le fonti di provenienza, e il conteggio automatico della fauna marina.
Un’innovazione efficiente e poco invasiva che potrà incidere concretamente sull’evoluzione delle azioni di conservazione e tutela degli ecosistemi sottomarini.